Reflection
INTER NOS | Regali vintage
Ci sono oggetti che neanche il tempo porta via. Vecchi, se così si possono chiamare, strumenti custodi della storia italiana che neanche la tecnologia di oggi potrà del tutto sostituire.
Eppure non sempre ce ne rendiamo conto: nella maggior parte dei casi questi oggetti sono gettati in qualche discarica o dimenticati in soffitta. Eppure loro hanno un valore inestimabile: raccontano aneddoti e storie di vita. Fanno scattare subito la frase: “Ricordo quando lavoravo con questa calcolatrice o con questo primissimo computer. Bei tempi”. Il tutto accompagnato dal quel pizzico di nostalgia che le nuove generazioni non avranno mai. Perché si può avere nostalgia di un telefono degli anni ’70 Safnat Milano che ha conosciuto il piacere di poche ma lunghe chiamate. Ma non si potrà mai avere nostalgia di uno smartphone, dove chiamate e messaggi vanno a una velocità che cancella l’eccezionalità dell’evento.
Non c’è quindi regalo migliore che scovare qualche pezzo raro in soffitta o nel garage e regalare la storia.
Lo sanno bene gli architetti di Mà Mà Archittetura e Ambiente. Nel loro studio di Cesano Maderno la bacheca dei trofei è composta da uno dei primi computer, storiche calcolatrici e indimenticabili telefoni. Tutti oggetti vintage scoperti anche durante i lavori di ristrutturazione di vecchi edifici. Come un giradischi degli anni ’60: “Abbiamo trovato questo 45 giri durante uno dei nostri sopralluoghi e lo abbiamo conservato qui in studio – raccontano gli architetti Alessandro Alfani e Mauro Greco -. È uno dei primi oggetti portatili. Il nostro invito è proprio quello di cercare oggetti di design che hanno fatto la storia e di restaurarli. Recuperare pezzi vintage sta diventando una vera e propria tendenza. Noi consigliamo anche di inserire uno di questi oggetti nell’arredo moderno. Un pezzo che non passerà inosservato”.
Lo sanno bene gli architetti di Mà Mà Archittetura e Ambiente. Nel loro studio di Cesano Maderno la bacheca dei trofei è composta da uno dei primi computer, storiche calcolatrici e indimenticabili telefoni. Tutti oggetti vintage scoperti anche durante i lavori di ristrutturazione di vecchi edifici. Come un giradischi degli anni ’60: “Abbiamo trovato questo 45 giri durante uno dei nostri sopralluoghi e lo abbiamo conservato qui in studio – raccontano gli architetti Alessandro Alfani e Mauro Greco -. È uno dei primi oggetti portatili. Il nostro invito è proprio quello di cercare oggetti di design che hanno fatto la storia e di restaurarli. Recuperare pezzi vintage sta diventando una vera e propria tendenza. Noi consigliamo anche di inserire uno di questi oggetti nell’arredo moderno. Un pezzo che non passerà inosservato”.
Ecco quindi una carrellata di quello che potete trovate nella bacheca dei trofei dello studio Mà Mà Architettura e Ambiente: c’è una calcolatrice elettrica Compex 12 degli anni ’80 realizzata negli Stati Uniti e il telefono che tutti hanno avuto in casa, il Sirio Brondi degli anni ’90 e ovviamente made in Italy. E ancora: una foratrice fogli degli anni ’50, un contatore enel del 1960, un’altra calcolatrice elettrica dell’Olivetti degli anni ’80 e un telefono Safnat Milano anni ’70. Ma uno dei pezzi più importanti della collezione è un vecchio proiettore anche lui degli anni ’70: “L’ho trovato nel garage di casa – precisa Alessandro -. È un proiettore portatile. Forse uno dei primi oggetti che possiamo definire così. Voglio sottolineare che si tratta di un prodotto made in Italy. Oggi, invece, siamo abituati ad avere questo genere di oggetti provenire dell’Estremo Oriente”.
Sono solo alcuni dei pezzi da collezione conservati in studio. Chissà quanti altri sono pronti ad aggiudicarsi un posto nella bacheca dei trofei. Intanto l’invito è rivolto a tutti: cercate e scovate gli oggetti che hanno fatto la storia.
Sono solo alcuni dei pezzi da collezione conservati in studio. Chissà quanti altri sono pronti ad aggiudicarsi un posto nella bacheca dei trofei. Intanto l’invito è rivolto a tutti: cercate e scovate gli oggetti che hanno fatto la storia.
Giorgia Venturini (Mà_Mà_redazione EiKona)