
LA STANZA DELL’ADOLESCENZA
Gli arredi interni, in un gioco di aggetti senza un apparente sostegno e rientranze, svelano la natura lignea della struttura portante e mostrano consapevolmente lo sforzo fatto per coniugare la sostenibilità dei materiali utilizzati con la funzione che lo spazio deve assumere. Ed è così che lo scrittoio in legno lamellare, dallo spessore di un palmo di mano e dal peso di 80 kg, volteggia leggero sulla parete, nascondendo sapientemente la sottostruttura in acciaio che lo àncora allo scheletro dell’edificio composto da travi e pilastri d’abete.
L’obiettivo di quello che, apparentemente, può sembrare un semplice intervento di interior design nasconde la sfida di riutilizzare in più forme lo stesso materiale costruttivo.
L’obiettivo di quello che, apparentemente, può sembrare un semplice intervento di interior design nasconde la sfida di riutilizzare in più forme lo stesso materiale costruttivo.
A tal proposito, le classiche pareti xlam diventano il piano di lavoro sospeso e le ante dell’armadio con base a cassettoni bianchi vengono realizzate con il residuo dei tagli del soffitto a pannelli acustici di larice, diventando parte integrante del sistema di abbattimento dei suoni, utile ad uno studente modello che ama il silenzio durante le sue lunghe ore di studio. L’illuminazione diurna arriva dalla lunga finestra che sovrasta la scrivania, perché irresistibile è stata la tentazione di creare una piacevole distrazione, avendo a portata d’occhio il paesaggio circostante.