DOVE L’ARCHITETTO VIVE

Luce, funzionalità e contrasti cromatici, sono questi gli elementi principali che compongono l’habitat perfetto dell’architetto. Il fascio luminoso entra dalle ampie finestrature e rimbalzando tra pavimento e soffitto di vero legno termina la sua corsa sulle pareti scure. Lo spazio principale è un open space dalle pareti antracite che si colorano del mosaico di copertine che affollano gli scaffali dalle linee essenziali, in acciaio, di colore nero. Le pareti scure come una quinta teatrale ospitano fotografie d’autore e vecchi disegni tecnici.
Nella zona notte i contrasti di colore si fanno più tenui e lasciano il posto ad un’ampia vetrata fumè che separa in due lo spazio, da un lato un letto matrimoniale servito da un comodino minimal, dall’altro una cabina armadio a vista degna del più quotato influencer di moda. È nel bagno dell’ospite che l’architetto abbandona la sua capacità di sintesi e mostra in un esercizio allegorico tutte le ricchezze decorative che il passato ha donato e che con garbo ed eleganza sono esaltate da un verde petrolio che sa di liberazione.